Divieto di benedire la superstrada 77 Mons. Marconi: «Che Dio ci salvi dai cretini, in particolare dai cretini che hanno potere»
Postiamo volentieri l'intervento del 6 agosto scorso di S.E.R. Mons. Nazzareno Marconi, Vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia: "una voce fuori dal coro che non si cura di piacere al mondo" (Cit.)
AC
Carissimo Corriere Adriatico,
sono
il vescovo di Macerata e intervengo a sostegno del mio confratello
vescovo di Foligno in merito alla benedizione della nuova superstrada.
Benedire,
secondo una teologia sana e sapiente, non significa, come alcuni
laicisti temono, attuare un “potere” spirituale, ma semplicemente
ringraziare Dio per un bene o chiedere che una cosa buona vada a buon
fine.
La
benedizione è una forma di preghiera dei cristiani, che avendo forma
pubblica è guidata da una autorità religiosa: il vescovo, il parroco (o
in casa il padre di famiglia, quando si benedice il pasto familiare).
Siccome
certo mondo laicista è teologicamente ignorante e confonde spesso la
superstizione – che per altri versi non disdegna seguendo oroscopi e
maghi – con la teologia cattolica, interpreta la benedizione in maniera
magico superstiziosa come un atto di potere in cui un “mago” o “grande
mago” (vescovo) afferma la sua potenza.
Per questo si percepisce la benedizione come un pericolo da evitare.
Che il vescovo venga pure, e magari parli, ma non benedica!
Se
il nostro governo annovera tra i suoi consiglieri alcuni di questi
laicisti superstiziosi, mi si permetta che da studioso, prima che da
credente, io possa esprimere pubblicamente la mia preoccupazione.
Ogni
mattina faccio questa preghiera che raccomando anche ai laici: «Che Dio
ci salvi dai cretini, in particolare dai cretini che hanno potere».
Da
parte mia ho appena percorso la bellissima ed utilissima nuova
superstrada; ho ringraziato Dio e gli uomini (perciò benedetto) per
questa cosa molto buona che è stata realizzata.
Poi
ho detto un rosario alla Madonna e recitandolo con calma ho impiegato
giusto il tempo del tragitto da Macerata a Foligno, lungo questa che
nella storia era la “Via Lauretana” e che sono certo, una volta passate
certe manie laiciste, tornerà ad essere chiamata così dalla nostra
gente.
Grazie dell’attenzione.
E se volete, che Dio vi benedica per il vostro lavoro.
+ Nazzareno Marconi
Vescovo
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